Come capire quali sono gli alimenti che ti danno più fastidio e che tolleri di meno?

Come capire quali sono gli alimenti che ti danno più fastidio e che tolleri di meno?

Oggi voglio parlarvi di un test di anamnesi del comportamento alimentare che già facevo in passato, lo sto riscoprendo ancor di più in questo periodo in cui sto visitando on-line e lo vorrò adottare ancora più frequentemente quando tornerò a visitare per le città.

La maggior parte dei pazienti che incontro allo studio hanno delle food sensitivity, poiché l’errore che si commette più spesso è proprio quello di mangiare ogni giorno gli stessi alimenti o cibi che contengono stesse sostanze che possono generare reattività. Se accusate sintomi come gonfiore, pesantezza, emicrania, meteorismo, diarrea, acne, borse sotto gli occhi, mani e piedi gonfi, sono tutti campanelli d’allarme di una possibile reattività, quindi è consigliabile fare il test, poiché un corpo infiammato è un corpo che non sta bene.

Cosa succede al nostro organismo quando mangiamo sempre le stesse cose? Non tutti sanno che il nostro corpo è in grado di infiammarsi; dobbiamo immaginare di avere una soglia di tolleranza degli stimoli (in questo caso il cibo), che quando diventano troppi e costanti superano la tolleranza individuale e si manifesta la reazione infiammatoria. Ho cercato di spiegarvi il concetto in termini semplici, per far notare quanto sia importante variare la nostra alimentazione per non minacciare il nostro organismo, con fattori apparentemente innocui come il cibo.

Come spegnere l’infiammazione da cibo

Come ogni incendio, anche l’infiammazione da cibo deve essere spenta mettendo in pratica alcuni accorgimenti a tavola. Si parla di dieta di rotazione, ovvero di un piano alimentare in cui bisogna far ruotare i cibi ai quali siamo “sensibili”; all’inizio questi verranno consumati a piccole dosi pochi giorni a settimana, man mano che i sintomi scemano e l’infiammazione cala, verranno introdotti più volte, fino ad abituare il nostro corpo a tollerarli di nuovo. Questa rotazione si può paragonare allo svezzamento, in cui bisognava abituare il corpo all’introduzione di nuovi alimenti, dandoli in concentrazioni basse e non quotidianamente.

Individuare l’infiammazione da cibo

Per scoprire se siamo infiammati dal cibo che ingeriamo quotidianamente ci si può sottoporre a due tipi di test, entrambi effettuabili nel mio studio. Si potrebbe iniziare dalla compilazione di un questionario ideato dal Dott. Speciani e dalla Dott.ssa Bottino, definito QuASA (Questionario Anamnesi di Sovraccarico Alimentare), tramite il quale si può individuare il tipo di reattività in base alle risposte date dal paziente. Le domande sono diverse e mirate, si inizia a valutare la predisposizione indagando se il paziente ha preso antibiotici, se è nato da parto cesareo; si passa poi alle domande sulle patologie di cui soffre, sulla frequenza di consumo degli alimenti, sui sintomi procurati da alcuni alimenti, infine, si passa al conteggio delle risposte date dal paziente, ottenendo la categoria a cui si è reattivi.

????? consiste in un dettagliato questionario anamnestico che analizza tre differenti ambiti:

  1. La predisposizione generale del paziente verso una Food Sensitivity, in relazione a fattori genetici, farmacologici e di storia individuale
  2. Il sovraccarico alimentare per ciascun gruppo alimentare
  3. La correlazione tra sintomi di sovraccarico e alimenti che li provocano.

Richiedi il test ????? e scopri le predisposizioni alla Food Sensitivity ed il sovraccarico alimentare.
Clicca qui https://www.francescogarritano.com/neg…/richiedi-test-quasa/

Per qualsiasi informazione è possibile contattare la mia segretaria al 3920092540.

Dott. Francesco Garritano

div#stuning-header .dfd-stuning-header-bg-container {background-image: url(https://www.francescogarritano.it/nutrizionista/wp-content/uploads/2017/05/garritano.jpg);background-size: cover;background-position: top center;background-attachment: initial;background-repeat: no-repeat;}#stuning-header div.page-title-inner {min-height: 650px;}#main-content .dfd-content-wrap {margin: 0px;} #main-content .dfd-content-wrap > article {padding: 0px;}@media only screen and (min-width: 1101px) {#layout.dfd-portfolio-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars,#layout.dfd-gallery-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars {padding: 0 0px;}#layout.dfd-portfolio-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars > #main-content > .dfd-content-wrap:first-child,#layout.dfd-gallery-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars > #main-content > .dfd-content-wrap:first-child {border-top: 0px solid transparent; border-bottom: 0px solid transparent;}#layout.dfd-portfolio-loop > .row.full-width #right-sidebar,#layout.dfd-gallery-loop > .row.full-width #right-sidebar {padding-top: 0px;padding-bottom: 0px;}#layout.dfd-portfolio-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars .sort-panel,#layout.dfd-gallery-loop > .row.full-width > .blog-section.no-sidebars .sort-panel {margin-left: -0px;margin-right: -0px;}}#layout .dfd-content-wrap.layout-side-image,#layout > .row.full-width .dfd-content-wrap.layout-side-image {margin-left: 0;margin-right: 0;}