Sempre più diffusa è l’attenzione al peso corporeo e solitamente si ritiene che l’obesità sia solo il risultato di uno squilibrio tra assunzione di cibo e spesa energetica, ma in realtà dipende da fattori immunologici, genetici, epigenetici, psicosociali, ambientali, comportamentali e culturali e dalle loro interazioni.
Quindi l’obesità è una condizione cronica e recidivante caratterizzata da un accumulo eccessivo di tessuto adiposo, il cui sviluppo dipende da molti fattori.
La ridistribuzione del tessuto adiposo – quindi il tuo peso corporeo – può essere influenzato da ormoni come la LEPTINA, IL GLUCAGONE, IL CORTISOLO, L’ORMONE ADRENOCORTICOTROPO, GLI ORMONI TIROIDEI E PARATIROIDEI E L’ORMONE DELLA CRESCITA.
…Anche gli ORMONI SECRETI NEL TRATTO GASTROINTESTINALE svolgono un ruolo importante sul peso corporeo, l’influenza del MICROBIOTA INTESTINALE è significativa sull’accumulo di tessuto adiposo (grasso corporeo).
Gli ormoni gastrointestinali umani sono secreti da cellule endocrine, cellule paracrine e neuroni. Le cellule endocrine sono distribuite nella mucosa del tratto gastrointestinale tra le cellule non endocrine. Queste cellule non formano strutture simili a ghiandole. Tuttavia, circa 30 geni ormonali sono espressi nell’intestino, rendendolo il più grande organo endocrino del corpo. Gli ormoni sono secreti lungo l’intera lunghezza del tratto gastrointestinale, dallo stomaco attraverso l’intestino tenue fino alla parte distale del colon.
Si può quindi parlare di una relazione bidirezionale tra disbiosi intestinale e obesità: da un lato, una dieta sbilanciata, monotona, ricca di zuccheri semplici, povera di fibre può alterare il microbiota intestinale e favorire la crescita di batteri “obesogenici”; dall’altro, un microbiota disbiotico può contribuire all’insorgenza e al mantenimento dell’obesità, rendendo più difficile il dimagrimento.
Tra i batteri dannosi, i più coinvolti nell’obesità sono quelli appartenenti al phylum Firmicutes, che sono in grado di degradare i carboidrati complessi e di estrarre più calorie dal cibo. Queste calorie in eccesso vengono poi immagazzinate sotto forma di grasso, soprattutto nella zona addominale. Inoltre, i Firmicutes aumentano l’assorbimento di grassi e zuccheri a livello intestinale, elevando i livelli di colesterolo e di glucosio nel sangue.
Come intervenire per prevenire e gestire la disbiosi intestinale, l’impatto degli ormoni gastrointestinali sullo sviluppo dell’obesità? Alcune delle principali raccomandazioni sono:
- avere uno stile di vita in ottica anti-infiammatoria, compresa l’approccio nutrizionale-nutraceutico (per approfondire a questo link trovi il mio libro ”La dieta anti-infiammatoria”: www.francescogarritano.com
- seguire una dieta equilibrata, varia e ricca di fibre, che favorisca la crescita dei batteri benefici e limiti quella dei batteri dannosi. In particolare, è bene privilegiare il consumo di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, frutta secca e semi oleosi, che sono fonti di prebiotici, ovvero sostanze che nutrono i batteri benefici;
- praticare regolarmente l’esercizio fisico;
- gestire lo stress, che può avere effetti negativi sul microbiota intestinale, sull’apparato gastrointestinale, sull’ accumulo di tessuto adiposo e quindi sull’ obesità
Dott. Francesco Garritano
Fonte bibliografica:
L’impatto degli ormoni gastrointestinali sulla funzione del tessuto adiposo umano