Siamo nel mese di maggio, le temperature più miti si fanno sentire, i prati sono fioriti, la natura si risveglia. Ma anche gli acciacchi iniziano a prendere piede: quegli acciacchi dovuti proprio alla natura rigenerata che si avverte nell’aria, nei fiori: vengono fuori le allergie. Però, con un sistema immunitario forte, possiamo fronteggiare al meglio il momento, per tale motivo ho scritto quest’articolo per voi. Buona lettura!
Allergie stagionali e mese di maggio
Il mese di maggio sta iniziando bene con delle temperature davvero gradevoli. Le giornate iniziano ad allungarsi, tutto attorno a noi inizia a colorarsi, tuttavia c’è chi la vive un po’ male questo inizio di primavera, ma non solo: parlo degli allergici, che tra starnuti, occhi rossi e sintomi da stanchezza e mal di testa, non se la passano proprio bene.
Purtroppo alla base dei fenomeni dell’allergia da polline, da fiori, c’è sempre l’infiammazione che caratterizza lo stato patologico. Il mio intento è quello proprio di farvi capire che, prima ancora di imbottirvi di antistaminici e farmaci per ogni minimo sintomo, restando a casa e magari non godendovi al meglio le giornate, è il caso di rinforzare in maniera efficiente il sistema immunitario e provvedere a controllare lo stato di infiammazione nell’organismo.
Cross reattività nel mese di maggio: cosa sono?
Per cross-reazione si intende un meccanismo immunologico che insorge in risposta a un particolare antigene che causa reattività ad altri antigeni strutturalmente simili al primo.
Ad esempio, in questa stagione sono molto diffuse le allergie ai pollini ambientali: esistono cross-reazioni alimentari specifiche in grado di peggiorare il quadro sintomatologico, per cui -ad esempio- un soggetto allergico alle Graminacee che in questo periodo mangia pomodori o kiwi avrà maggiore bruciore agli occhi o maggiore lacrimazione.
Le sindromi da cross-reattività sono state descritte tra specie filogeneticamente vicine (la breve distanza tassonimica rende più probabili reazioni cross-allergeniche); tuttavia esistono anche cross-reattività tra specie filogeneticamente distanti: in questi casi le proteine responsabili della reazione sono in genere considerate come panallergeni (ossia sono altamente in grado di determinare sindromi pseudo-allergiche secondarie).
Ben il 70% delle persone allergiche alle Betulacee (betulla, ontano, nocciolo) presenta CR con vegetali della famiglia delle Apiacee/Umbellifere: sedano, finocchio, carota, prezzemolo e cumino. E’ stata ampiamente descritta anche la CR con le Rosacee, in particolar modo le mele; fanno parte della famiglia delle Rosacee anche gli alberi da frutta a nocciolo (pesche, ciliegie, susine, nespole, albicocche), il mandorlo e il pero.
Il periodo di fioritura delle Betulacee va da metà febbraio fino ad aprile: in questi mesi i soggetti allergici dovrebbero evitare di consumare la frutta e la verdura sopra elencata per tenere il più possibile sotto controllo i sintomi. Ovviamente chi è allergico alle Betulacee dovrebbe mangiare con molta moderazione le nocciole (la pianta è direttamente appartenente a questa famiglia).
L’allergia al polline delle Composite (Asteracee) comporta attenzione a tutte le specie alimentari appartenenti a questa famiglia: lattuga, tarassaco, radicchio, cicoria, cardo, carciofo, topinambur, girasole (e semi di girasole). Esistono CR tra Composite e Curcubitacee (in particolare cocomero e melone, ma anche cetriolo e zucchine).
Il periodo di fioritura delle Composite si prolunga da giugno-luglio ad ottobre.
La Graminacee (Poacee) sono probabilmente le piante che determinano più fenomeni allergici, sia a livello ambientale (pollini) che a livello alimentare; fanno parte di questa famiglia i 5 cereali: avena, orzo, granturco (mais), segale e frumento (grano tenero, grano duro e farro). Le Graminacee, il cui periodo di pollinazione è a due riprese (aprile-luglio e agosto-settembre), presentano CR con Composite (anguria e melone), pomodoro, kiwi e arance. Alcuni pazienti sembrano registrare maggiori fastidio agli occhi (lacrimazione e bruciore) anche a seguito del consumo di frutta a nocciolo (prugne, albicocche, susine, ciliegie…).
L’ultima cross-reazione che voglio citare non riguarda i pollini, ma un prodotto molto diffuso a livello industriale: il lattice. Più del 50% dei pazienti allergici al lattice presenta CR con alcuni frutti, in particolare scatenano sintomi preoccupanti per la salute banana, avocado, castagna e kiwi. Anche papaya e pomodori sono collegati all’allergia al lattice, ma il quadro sintomatologico è meno preoccupante.
Allergie stagionali: stile di vita e alimentazione
Innanzitutto, durante il cambiamento di stagione verso la primavera, consiglio di adottare quegli accorgimenti alimentari e quelle accortezze nello stile di vita che mirino a rinforzare il sistema immunitario e a preservare lo stato di benessere. I consigli pratici sono i seguenti:
- Fare una colazione abbondante, per mantenere attivo il nostro metabolismo e attivare positivamente i segnali all’interno del nostro corpo;
- Valorizzare frutta e verdura di stagione, ricche di vitamine e sali minerali, coadiuvanti nelle funzioni metaboliche e con capacità antiossidanti e curative;
- Ripartire bene la composizione dei pasti e mangiare a sufficienza, per attivare i giusti segnali tiroidei e favorire anche una migliore risposta immunitaria;
- Preferire centrifugati ed estratti di frutta di stagione e verdure locali, come bevanda funzionale da assumere tra i pasti, puntando alla valorizzazione dei micronutrienti;
- Bere acqua in abbondanza;
- Praticare attività fisica e mantenere il corpo forte e attivo;
- Indossare gli indumenti idonei per la stagione in corso ed evitare di rimanere né troppo scoperti né eccessivamente imbacuccati;
- Evitare posti affollati in cui c’è molta umidità;
- Cercare di evitare i prodotti lattiero-caseari in quanto aumentano la produzione di muchi;
- Evitare cibi fritti che aumentano il grado di infiammazione all’interno del nostro organismo;
- Variare le abitudini quotidiane sia alimentari, sia nell’attività fisica;
- Rispettare i ritmi cronobiologici e valorizzare la quantitàe la qualità del sonno ristoratore, per far partire al meglio le giornate ed essere carichi e positivi;
- Valorizzare l’assunzione di acidi grassi omega-3 anti-infiammatori nella dieta, rappresentata dal pesce (soprattutto pesce grasso), salmone, tonno, sgombro, sardine, aringhe, merluzzo; in generale il pesce azzurro è ricco di omega-3. Si consiglia di prediligere il consumo di pesce fresco, variando le specie e limitando il consumo di pesci grandi e predatori le cui carni possono contenere maggiori quantità di contaminanti derivanti dal fenomeno del bio-accumulo.
Allergie stagionali: rimedi utili
E per quanto riguarda l’integrazione? Un ruolo importante, come ho già detto, è costituito dai micronutrienti nella dieta, per cui risulta utile integrare:
- Olio di perilla, che supporta le fisiologiche difese organiche;
- Olio di ribes nero, favorisce l’integrità e la funzionalità delle membrane cellulari;
- Inositolo;
- Zinco, antiossidante;
- Manganese, antiossidante in sinergia con lo zinco;
- Betaglucani, rinforzano le difese dell’organismo;
- Rame;
- Vitamina C;
- Vitamina D, un importante regolatore dell’omeostasi calcio-fosforo, del controllo del metabolismo osseo ma soprattutto del sistema immunitario. Si può utilizzare insieme con la vitamina k2, che ne veicola meglio l’assorbimento.
- Selenio;
- Probiotici con funzione antiallergica (in particolare L. rhamnosus e L. paracasei) si affiancano agli altri strumenti terapeutici integrandoli efficacemente.
Bisogna prestare molta attenzione ai prodotti da utilizzare e alla forma farmaceutica per mezzo della quale sono costituiti: per esempio molte volte si possono ritrovare glutine, lattosio, zucchero, tutte sostanze da tenere alla larga per evitare di incrementare i fenomeni da infiammazione.
Dott. Francesco Garritano
Fonti bibliografiche:
- Cervellin G. et al. Spring season birth is associated with higher emergency department admission for acute allergic reactions. Eur J Intern Med. 2016 Mar;28:97-101.
- B.E.Garcìa, M.T.Lizaso – Cross-reactivity syndromes in food allergy – J Investig Allergol Clin Immunol. 2011;21(3):162-70