01.
CHE COSA SONO
LE MICI?
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02.
MORBO DI CROHN
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03.
RETTOCOLITE ULCEROSA
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04.
MICI ED ALIMENTAZIONE
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05.
MICI ED INTEGRATORI
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06.
TEST ED ANALISI
UTILI
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07.
PRENOTA LA
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4. Alimentazione e MICI

L’alimentazione che propongo è personalizzata e si basa sui principi della dieta GIFT; questa ha come obiettivo quello di far fluire bene la leptina mediante l’assunzione di cibo di qualità in quantità, il giusto apporto di proteine e il movimento e, soprattutto, di mantenere l’omeostasi intestinale.

Poiché si trattano di patologie di tipo infiammatorio, il primo punto sul quale lavorare è l’infiammazione, considerando quindi il modello utilizzato in caso di Tiroidite di Hashimoto, escludendo alcuni cibi pro-infiammatori e modificando gli atteggiamenti scorretti del proprio stile di vita.

Quali sono i consigli da seguire a tavola se si soffre di una MICI?

  • Mangiare con regolarità porzioni adeguate di cibo, senza esagerare con le quantità, in modo da ridurre il carico sull’apparato digerente e favorendo la digestione;
  • Ridurre l’assunzione di grassi omega 6 incrementando, invece, il consumo di grassi omega 3;
  • Eliminare gli zuccheri semplici, gli edulcoranti ed i carboidrati raffinati dalla propria dieta;
  • Eliminare latte e derivati dalla propria dieta, avendo un alto indice insulinico, favoriscono l’infiammazione;
  • Evitare i cibi conservati e semi-lavorati;
  • Eliminare i cibi speziati e piccanti;
  • Limitare il consumo di frutta secca e semi;
  • Eliminare le fritture e prediligere metodi di cottura soft;
  • Non eliminare completamente l’uso di fibra vegetale: nelle fasi acute evitare la frutta ad alto contenuto di fibra solubile, i legumi, e verdura come ad esempio i cavoli e cavolini di Bruxelles. È fondamentale una reintroduzione molto graduale, valutandola con eventuali effetti collaterali iniziali come per esempio meteorismo, scariche più frequenti, dolori addominali;
  • Eliminare bevande gassate e sostanze nervine irritanti la mucosa gastrica (the, caffè).

 

Sembra superfluo ma non lo è il ricordare che un movimento fisico regolare è un potente immunomodulatore, in grado di ridurre i sintomi sia per azione diretta nel tamponamento dei mediatori dell’infiammazione, sia per azione indiretta nel “calmare” gli eccessi emotivi tipici di questo paziente e nel ridurre, attraverso la naturale produzione di endorfine, le sensazioni dolorifiche.

 

Accorgimenti nutrizionali per la Fase di Remissione

Per quanto riguarda l’apporto di grassi è necessario privilegiare l’assunzione degli omega 3. Nelle MICI i grassi vengono assorbiti meno in quanto si ha una carenza dei sali biliari, pertanto contribuiscono alla fissazione del calcio che a livello intestinale viene trasformato in ossalati responsabili della calcolosi renale: è importante dunque limitare l’apporto di alimenti contenenti ossalati come bieta, legumi, funghi e cioccolato.

Le fibre come i beta-glucani sono sicuramente importanti nell’apportare una migliore funzionalità della barriera intestinale e dunque non devono essere eliminate dalla dieta, nonostante sia pratica comune eliminare le fibre.

Accorgimenti nutrizionali per la Fase di Riacutizzazione

Per via dei frequenti fenomeni di diarrea è importante ridurre il volume dei pasti e aumentare l’apporto di acqua in maniera proporzionale alle perdite con la diarrea. Bisogna garantire l’apporto di fibra solubile che garantisce un rallentamento dell’assorbimento dei grassi e aumenta il senso di sazietà, oltre ad abolire l’assunzione della fibra insolubile che accelera il transito intestinale aumentando il volume delle feci.

È fondamentale, inoltre, integrare i sali minerali per la loro notevole perdita insieme a probiotici e prebiotici che aumentano il trofismo della flora batterica saprofita, senza dimenticare di integrare anche l’acido butirrico e la glutammina che hanno un ruolo molto importante, ovvero quello di nutrire gli enterociti.

 

 

Attenzione ai farmaci che assumiamo!

È importantissimo in questa fase sincerarsi del fatto che il paziente non stia assumendo inibitori di pompa protonica come omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo ecc. Tali farmaci, spesso prescritti per il reflusso gastroesofageo, possono contribuire all’infiammazione alimentare dell’intestino non più filtrando e sterilizzando il cibo che entra nello stomaco, poiché impediscono a quest’ultimo un’efficace acidificazione sterilizzante. In guardia anche dalle alterazioni alla flora batterica indotte da un uso frequente di antibiotici.

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