Qual è il ruolo del magnesio nei disturbi neurologici?

Qual è il ruolo del magnesio nei disturbi neurologici?

Il magnesio è un minerale molto importante per il nostro organismo poiché svolge una moltitudine di ruoli, anche come cofattore in più di 300 reazioni enzimatiche. Il magnesio è essenziale per la regolazione della contrazione muscolare (compresa quella del cuore), della pressione arteriosa, del metabolismo dell’insulina ed è necessario per la sintesi di DNA, RNA e proteine ​. Nel sistema nervoso, il magnesio è importante per la trasmissione nervosa e la coordinazione neuromuscolare, oltre a servire a proteggere dall’eccitotossicità (eccitazione eccessiva che porta alla morte cellulare).

Una delle principali funzioni neurologiche del magnesio è dovuta all’interazione del magnesio con il recettore N-metil-d-aspartato (NMDA). Il magnesio funge da blocco per il canale del calcio nel recettore NMDA (come mostrato nella figura sottostante) e deve essere rimosso per la segnalazione eccitatoria glutammatergica da verificarsi. Bassi livelli di magnesio possono teoricamente potenziare la neurotrasmissione glutammatergica, portando ad un ambiente di supporto per l’eccitotossicità, che può portare allo stress ossidativo e alla morte delle cellule neuronali. La neurotrasmissione glutammatergica anormale è stata implicata in molti disturbi neurologici e psichiatrici tra le quali emicrania, dolore cronico, epilessia, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson e ictus, oltre a depressione e ansia, che sono comunemente correlati con questi disturbi neurologici. Studi molecolari e studi sugli animali hanno dimostrato la protezione neuronale dal pretrattamento con il magnesio, rendendo questo minerale di intenso interesse per il suo potenziale ruolo neuroprotettivo nell’uomo. Pertanto, il magnesio potrebbe essere un importante fattore dietetico nella prevenzione e/o nel trattamento delle condizioni di cui sopra.

  • Emicrania

L’emicrania è uno dei disturbi neurologici più comuni, è caratterizzata da ricorrenti cefalee con o senza aura, che spesso durano tra le 4 e le 27 ore con molti sintomi associati, tra cui nausea, vomito e sensibilità a vari stimoli ambientali. Sebbene i meccanismi esatti non siano ancora del tutto chiari, le alterazioni dell’eccitabilità del sistema nervoso centrale, la depolarizzazione neuronale spontanea e il funzionamento anormale dei mitocondri sono stati collegati alle emicranie. Poiché il glutammato è il neurotrasmettitore eccitatorio più abbondante, è spesso collegato a discussioni eziologiche, di prevenzione e di trattamento riguardanti le emicranie. Il magnesio è stato proposto come opzione di trattamento per l’emicrania poiché causa il blocco del canale N-metil-d-aspartato (NMDA), un recettore noto per essere un membro attivo di trasmissione del dolore.

  • Dolore

Il dolore è una sensazione universale che può essere presentata in diverse forme, da acuta a cronica. Il dolore cronico è definito in generale come un dolore persistente di almeno tre mesi, spesso stimolato dall’amplificazione del dolore centrale, sebbene l’esatto meccanismo del dolore possa variare (ad esempio nocicettivo, neuropatico, centrale, ecc.). Il magnesio blocca i canali del recettore NMDA limitando l’afflusso di calcio. Pertanto, moderate dosi di magnesio possono essere in grado di ridurre il rischio di eccitotossicità. Si propone che gli effetti antidolorifici del magnesio possano dipendere dal blocco dei recettori NMDA nel midollo spinale; quindi, si ritiene che il magnesio produca effetti anti-nocicettivi e analgesici in pazienti con dolore cronico ed è stato studiato come bersaglio per il trattamento del dolore cronico in varie forme.

  • Epilessia

Gli effetti diffusi e debilitanti di questo disturbo hanno portato allo studio di trattamenti che esulano dal classico trattamento con farmaci antiepilettici (AED), specialmente quando la ricerca suggerisce che i nuovi farmaci antiepilettici non sono in grado di ridurre significativamente le convulsioni o migliorare la prognosi rispetto ai vecchi farmaci antiepilettici. La ricerca di possibilità di trattamento alternative ha rivolto una certa attenzione al magnesio. L’attività convulsiva è stata fortemente legata alla eccessiva neurotrasmissione glutammatergica, quindi il magnesio potrebbe potenzialmente modulare l’eccitotossicità collegata all’epilessia. È stato riportato che il magnesio extracellulare riduce i picchi spontanei nell’attività delle crisi tramite il recettore NMDA, diminuendo anche l’ipereccitabilità della superficie neuronale.

  • Alzheimer

La malattia di Alzheimer (AD) è una malattia degenerativa neurologica caratterizzata da perdita sinaptica e compromissione cognitiva che includono il deterioramento nell’apprendimento e nella memoria. Eccitotossicità, neuroinfiammazione e disfunzione mitocondriale sono tutti implicati nell’Alzheimer, quindi l’ipomagnesiemia potrebbe ulteriormente compromettere la funzione neuronale. Fattori legati alla minore disponibilità di magnesio, come malnutrizione e scarsa assunzione di nutrienti, sono presenti anche nei pazienti con AD, rendendo più probabile la carenza di magnesio. La ricerca suggerisce che il magnesio ionizzato, il magnesio spinale cerebrale (CSF), il magnesio dei capelli, il plasma magnesio e le concentrazioni di magnesio dei globuli rossi sono significativamente ridotti nei pazienti con AD rispetto ai controlli sani e medici.

 

Dott. Francesco Garritano

 

http://www.mdpi.com/2072-6643/10/6/730/htm

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